lunedì 1 giugno 2009

RESOCONTO DI UNA PICCOLA ESPERIENZA DI MEDITAZIONE CON I BAMBINI

Uscita scout Maggio 2007

Quest’anno, per questa uscita di Sezione,è stato scelto il tema : l’essenzialità.

La domenica mattina i circa sessanta lupetti presenti (hanno tra gli otto e i dodici anni) si cimenteranno in un appassionante gioco a tappe: saranno divisi in piccoli gruppetti di 7/8 ragazzini e seguiranno un percorso che li porterà ad impegnarsi, a rotazione, in una serie di giochi a tema, proposti ciascuno in un luogo diverso: le basi.

Per la mia base ho scelto il titolo: ciò che è essenziale per me, per stare bene.
Voglio provare a far trovare la risposta a questa domanda,proponendo un adattamento di una tecnica che ho sperimentato durante i week end di meditazione; una tecnica di visualizzazone guidata e prendo spunto da un libro che ho appena letto: “La Meditazione per i Bambini” di Fontana e Slack, edito da Astrolabio.

Le tecniche di visualizzazione, sono uno dei tanti modi che permettono di accedere progressivamente a livelli più elevati di consapevolezza e, richiedendo rilassamento, raccoglimento e attenzione, hanno anche la funzione di potenziare queste qualità. Nella visualizzazione guidata è previsto un maestro che accompagna i meditanti con un percorso fatto di parole da ascoltare, a cui essi associeranno immagini mentali.

E’ una mattinata di sole, tra adulti e ragazzi siamo più di duecento, le attività fervono in ogni luogo, dalla cucina, dove c’è chi prepara il pranzo, agli spazi fuori, dove tra giochi e costruzioni scout è un continuo movimento e vociare.

Trovo un posto in una camerata, accosto le persiane,creo uno spazio tra i letti a castello e dispongo una decina di coperte piegate per lungo sul pavimento, le metto a semicerchio intorno a dove starò seduta io. Al centro metto una candela accesa, ho portato anche un piccolo stereo e metto una musica di sottofondo.Ho chiesto alla giovane fanciulla che è venuta ad aiutarmi, di fare ogni volta l’esperienza insieme ai bambini, ho imparato che per loro è importante che si partecipi anche noi alle attività che proponiamo.
I lupetti arrivano a gruppetti di 7/8 , per ogni gruppo il tempo a disposizione è di 20 minuti. Dopo il primo gruppo, mi accorgerò di aver calcolato male i tempi e che 20 minuti sono proprio troppo pochi, facendo qualche taglio qua e là riesco poi a stare nei 30 minuti a gruppo.

Li accogliamo fuori della porta della camerata , li invitiamo a togliersi le scarpe e ad entrare in silenzio. Quelle poche coperte in semicerchio per terra, la stanza in penombra,la candela accesa e il modo con cui li accogliamo, li sconcerta: fuori c’è il sole, i giochi che hanno appena finito erano molto movimentati, avvincenti gare tra squadre rivali,giochi di destrezza e di manualità, qui c’è penombra, una musica rilassante,le parole sono misurate e accudenti.

Dopo averli fatti sedere, raccomando una posizione comoda, preoccupandomi che ognuno di loro trovi la sua,dovranno tenere gli occhi chiusi o , se aperti, lo sguardo sarà davanti a loro sul pavimento, sfocato.
Per prima cosa propongo un piccolo esercizio di osservazione del respiro, poi li faccio sdraiare e procedo con la visualizzazione. L’esercizio li accompagna in un luogo, scelto da loro, in cui si sentono felici e al sicuro e li invita ad esplorarlo.
Al termine della visualizzazione chiedo di scrivere o disegnare su un cartoncino la risposta alla domanda “cosa è essenziale per te per stare bene”.
Dedico un po’ di tempo alla condivisione, non pongo l’accento tanto sulle risposte che ciascuno ha trovato, a meno che emerga l’esigenza particolare di qualcuno a farlo, quanto sul modo con cui sono state trovate.
Al termine torniamo ad osservare il respiro per qualche momento e quasi in silenzio il gruppetto esce e ritorna al sole, al movimento e alle parole a voce alta.

Ciò che si sperimenta durante la visualizzazione, nasce dalla propria immaginazione e i bambini hanno potuto rispondere alla domanda cogliendo la risposta direttamente dall’esperienza appena conclusa.
Quel che mi pareva interessante era poter far loro scoprire l’immaginazione come qualità della mente a cui poter accedere per ricevere suggerimenti preziosi. Altrettanto importante era far loro sperimentare come il rilassamento, il raccoglimento e l’attenzione siano condizioni essenziali perché avvenga il processo.
I due brevi esercizi di attenzione al respiro sono stati un primo piccolissimo passo del percorso che passa attraverso la consapevolezza corporea e l’attenzione ai processi mentali per arrivare alla capacità di mantenere il contatto con la propria interiorità potendone cogliere tutta la profondità e la ricchezza.
In ultimo, ma non meno prezioso,è stata l’introduzione della pratica del non giudizio e dell’accettazione benevola dei contenuti della propria mente, che si insegnano ad applicare primariamente nei confronti di se stessi e che sono parte integrante di qualsiasi pratica meditativa.

Ogni gruppetto di lupetti è stato capace di rispettare la consegna dell’attenzione e del raccoglimento, grazie anche all’atmosfera particolare che si è creata, di grande rispetto per quello che si stava sperimentando.
I ragazzini hanno accolto quella mezz’ora di calma dedicata all’ascolto di sé, posta nel bel mezzo di una mattinata di giochi , con curiosità ed interesse, con stupore e piacevolezza .

Dicono Fontana e Slack nel loro libro “La meditazione può migliorare l’apprendimento, la memoria, la consapevolezza di sé, l’equilibrio emotivo, la capacità di attenzione, la creatività, e soprattutto la percezione dell’armonia e della pace interiori. La meditazione non trasformerà immediatamente i bambini in persone differenti, ma ha la potenzialità di perfezionare quanto di buono è in essi.”
(Anita Novaro)

1 commento:

  1. Bene brava bis.I bambini hanno sempre più bisogno di avere questi tipi di stimoli.Io che lavoro con i bambini perchè sono infermiera in Pediatria da circa 12 anni e ne ho visti passare tanti. Oggi i bambini sono sempre più evoluti e noi adulti dobbiamo adeguarci.

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