lunedì 15 giugno 2009

LA MENTE VA VELOCE

Ciò che emerge dalla condivisione che facciamo il venerdì durante gli incontri di meditazione, mi spinge spesso, al ritorno a casa, a consultare ora questo, ora quel libro alla ricerca di altre possibili riposte rispetto a quelle che ci siamo date, oppure risposte più precise, più articolate, che permettano di approfondire il discorso iniziato in quella sede.


Il Gibberish
Venerdì scorso abbiamo sperimentato una antica tecnica meditativa, il Gibberish, in una versione adattata da Osho.
Gibberish e' una parola che deriva dal nome del mistico sufi Jabbar, per tutti gli anni del suo insegnamento Jabbar non pronuncio' mai un discorso che fosse intelleggibile: emetteva solo suoni senza senso.

Si tratta di una tecnica meditativa che si svolge in due fasi, una attiva, in cui si esprimono tutti i pensieri presenti usando un linguaggio sconosciuto e una seconda fase di immobilità e silenzio, di vera e propria meditazione.

Riporto qui alcune delle indicazioni che riguardano la prima fase.
“Seduto o in piedi , chiudi gli occhi e comincia a fare suoni senza senso-il gibberish.Fai i suoni che vuoi,ma non usare un linguaggio o parole che conosci. Lasciati lo spazio per esprimere qualsiasi cosa che abbia bisogno di essere espressa dentro di te. La mente pensa in termini di parole, il gibberish aiuta a rompere questi modelli di continua verbalizzazione. Senza sopprimere i tuoi pensieri, li butterai fuori in questa meditazione. Permetti che anche il corpo si esprima.”
(Osho: The Miracle)


La condivisione
E’ emerso, dalla condivisione, un’osservazione sulla velocità della mente resa più evidente proprio dal lasciare andare i pensieri senza il vincolo delle parole e il mio pensiero è andato a un discorso di Osho che riporto, in parte , qui sotto.


Osho
“…. La luce viaggia a una velocità di oltre 300.000 km al secondo, la tua mente è più veloce. Non ti devi preoccupare, questa è la bellezza della mente, la sua più grande qualità! Invece di vedere questo fatto in modo negativo, invece di combattere, fai amicizia con la tua mente….. Lasciala andare ancora più forte:tu limitati ad osservarla. Osserva questa mente lanciata a velocità straordinaria, osservane la rapidità. Goditi questo fenomeno! Divertiti con questo gioco della mente. In sanscrito abbiamo un termine speciale per definire questo fenomeno: lo definiamo chidvilas, il gioco della consapevolezza. Goditelo! Osserva questo gioco della mente, mentre corre verso le stelle, sfreccia velocissima da un posto all’altro, saltando da un punto all’altro dell’esistenza. Che male c’è, lascia che sia una danza bellissima e accettala.
Ho la sensazione che tu stia cercando di fermarla, non lo puoi fare. Nessuno può arrestare la mente! Certo un giorno la mente si fermerà, ma nessuno la può fermare. Un giorno la mente si fermerà, ma non sarà frutto dei tuoi sforzi, la mente si fermerà grazie alla tua comprensione, è una conseguenza.
Tu limitati a guardare ,e cerca di capire cosa sta succedendo, come mai questa mente corre tanto. Non corre senza motivo…….. Con la mente ci vuole più comprensione e più consapevolezza….. Con la comprensione accadrà un miracolo. La comprensione, un po’ alla volta, la comprensione delle motivazioni -ed è sufficiente guardare a fondo, basta una profonda osservazione- fa scomparire le cause e la mente si placa. In questo modo non rinunci alla tua intelligenza, perché non imponi alla mente nessuna forzatura. “
( Osho: La Visione Tantrica)


Nelle prossime settimane
Nei prossime settimane, cercherò altri contributi su questo tema : la velocità con cui corrono i pensieri e la pratica di consapevolezza riguardo ai contenuti mentali, che permette di osservare, di accogliere, di accettare, di capire e di lasciar andare. Mi piacerebbe che questo lavoro lo potessimo fare insieme, voi che leggete ed io, penso che in queto modo si potrebbe arricchire il discorso, perciò se c’è qualche frase o citazione o brano da testi che voi conoscete e che ritenete particolarmente significativo, utile per la comprensione di tutti non esitate. Partecipate anche voi . (Anita Novaro)

lunedì 1 giugno 2009

RESOCONTO DI UNA PICCOLA ESPERIENZA DI MEDITAZIONE CON I BAMBINI

Uscita scout Maggio 2007

Quest’anno, per questa uscita di Sezione,è stato scelto il tema : l’essenzialità.

La domenica mattina i circa sessanta lupetti presenti (hanno tra gli otto e i dodici anni) si cimenteranno in un appassionante gioco a tappe: saranno divisi in piccoli gruppetti di 7/8 ragazzini e seguiranno un percorso che li porterà ad impegnarsi, a rotazione, in una serie di giochi a tema, proposti ciascuno in un luogo diverso: le basi.

Per la mia base ho scelto il titolo: ciò che è essenziale per me, per stare bene.
Voglio provare a far trovare la risposta a questa domanda,proponendo un adattamento di una tecnica che ho sperimentato durante i week end di meditazione; una tecnica di visualizzazone guidata e prendo spunto da un libro che ho appena letto: “La Meditazione per i Bambini” di Fontana e Slack, edito da Astrolabio.

Le tecniche di visualizzazione, sono uno dei tanti modi che permettono di accedere progressivamente a livelli più elevati di consapevolezza e, richiedendo rilassamento, raccoglimento e attenzione, hanno anche la funzione di potenziare queste qualità. Nella visualizzazione guidata è previsto un maestro che accompagna i meditanti con un percorso fatto di parole da ascoltare, a cui essi associeranno immagini mentali.

E’ una mattinata di sole, tra adulti e ragazzi siamo più di duecento, le attività fervono in ogni luogo, dalla cucina, dove c’è chi prepara il pranzo, agli spazi fuori, dove tra giochi e costruzioni scout è un continuo movimento e vociare.

Trovo un posto in una camerata, accosto le persiane,creo uno spazio tra i letti a castello e dispongo una decina di coperte piegate per lungo sul pavimento, le metto a semicerchio intorno a dove starò seduta io. Al centro metto una candela accesa, ho portato anche un piccolo stereo e metto una musica di sottofondo.Ho chiesto alla giovane fanciulla che è venuta ad aiutarmi, di fare ogni volta l’esperienza insieme ai bambini, ho imparato che per loro è importante che si partecipi anche noi alle attività che proponiamo.
I lupetti arrivano a gruppetti di 7/8 , per ogni gruppo il tempo a disposizione è di 20 minuti. Dopo il primo gruppo, mi accorgerò di aver calcolato male i tempi e che 20 minuti sono proprio troppo pochi, facendo qualche taglio qua e là riesco poi a stare nei 30 minuti a gruppo.

Li accogliamo fuori della porta della camerata , li invitiamo a togliersi le scarpe e ad entrare in silenzio. Quelle poche coperte in semicerchio per terra, la stanza in penombra,la candela accesa e il modo con cui li accogliamo, li sconcerta: fuori c’è il sole, i giochi che hanno appena finito erano molto movimentati, avvincenti gare tra squadre rivali,giochi di destrezza e di manualità, qui c’è penombra, una musica rilassante,le parole sono misurate e accudenti.

Dopo averli fatti sedere, raccomando una posizione comoda, preoccupandomi che ognuno di loro trovi la sua,dovranno tenere gli occhi chiusi o , se aperti, lo sguardo sarà davanti a loro sul pavimento, sfocato.
Per prima cosa propongo un piccolo esercizio di osservazione del respiro, poi li faccio sdraiare e procedo con la visualizzazione. L’esercizio li accompagna in un luogo, scelto da loro, in cui si sentono felici e al sicuro e li invita ad esplorarlo.
Al termine della visualizzazione chiedo di scrivere o disegnare su un cartoncino la risposta alla domanda “cosa è essenziale per te per stare bene”.
Dedico un po’ di tempo alla condivisione, non pongo l’accento tanto sulle risposte che ciascuno ha trovato, a meno che emerga l’esigenza particolare di qualcuno a farlo, quanto sul modo con cui sono state trovate.
Al termine torniamo ad osservare il respiro per qualche momento e quasi in silenzio il gruppetto esce e ritorna al sole, al movimento e alle parole a voce alta.

Ciò che si sperimenta durante la visualizzazione, nasce dalla propria immaginazione e i bambini hanno potuto rispondere alla domanda cogliendo la risposta direttamente dall’esperienza appena conclusa.
Quel che mi pareva interessante era poter far loro scoprire l’immaginazione come qualità della mente a cui poter accedere per ricevere suggerimenti preziosi. Altrettanto importante era far loro sperimentare come il rilassamento, il raccoglimento e l’attenzione siano condizioni essenziali perché avvenga il processo.
I due brevi esercizi di attenzione al respiro sono stati un primo piccolissimo passo del percorso che passa attraverso la consapevolezza corporea e l’attenzione ai processi mentali per arrivare alla capacità di mantenere il contatto con la propria interiorità potendone cogliere tutta la profondità e la ricchezza.
In ultimo, ma non meno prezioso,è stata l’introduzione della pratica del non giudizio e dell’accettazione benevola dei contenuti della propria mente, che si insegnano ad applicare primariamente nei confronti di se stessi e che sono parte integrante di qualsiasi pratica meditativa.

Ogni gruppetto di lupetti è stato capace di rispettare la consegna dell’attenzione e del raccoglimento, grazie anche all’atmosfera particolare che si è creata, di grande rispetto per quello che si stava sperimentando.
I ragazzini hanno accolto quella mezz’ora di calma dedicata all’ascolto di sé, posta nel bel mezzo di una mattinata di giochi , con curiosità ed interesse, con stupore e piacevolezza .

Dicono Fontana e Slack nel loro libro “La meditazione può migliorare l’apprendimento, la memoria, la consapevolezza di sé, l’equilibrio emotivo, la capacità di attenzione, la creatività, e soprattutto la percezione dell’armonia e della pace interiori. La meditazione non trasformerà immediatamente i bambini in persone differenti, ma ha la potenzialità di perfezionare quanto di buono è in essi.”
(Anita Novaro)